Case aperte ma non solo. Questa manifestazione internazionale (coinvolge 31 città worldwide) apre le porte di showroom, palazzi storici, atelier di artisti e artigiani, chiese e luoghi di interesse architettonico. L’intento è quello di condividere la bellezza e la storia di luoghi solitamente non accessibili, di raccontare l’architettura come elemento tra passato e presente, mantenendo vivo l’interesse verso location che probabilmente vediamo tutti i giorni nelle nostre città ma che la vita frenetica della città stessa non ci permette di conoscere a fondo.
La città era anticamente suddivisa in Sestieri, che prendevano il nome dalle sei porte che si aprivano sulle mura cittadine di epoca medievale, gli itinerari di Open house Milano sono quindi raggruppati in queste sei aree di competenza.
Sestiere di Porta Ticinese
Palazzo Archinto
Ci sono Palazzi Storici nel centro di Milano in cui si sono svolte alcune delle vicende che hanno segnato la storia della città, intrecci politici, matrimoni combinati, connubi tra nobili e artisti. Palazzo Archinto è uno di questi. Situato a due passi dal Duomo, questo luogo silenzioso racconta la storia di alcune delle più potenti famiglie della città, i Visconti che lo ereditarono, gli Archinto che lo ampliarono, gli Stampa e i Borromeo che si intrecciarono agli Archinto con matrimoni d’interesse. Fu proprio in occasione del matrimonio fra Filippo Archinto e Giulia Borromeo che il Palazzo ospitò Giambattista Tiepolo chiamato dal padre di Filippo per affrescare le sale di rappresentanza. Purtroppo venne bombardato nel 1943 e molte opere andarono distrutte ma, pensate un po’, il suo giardino conserva tuttora la pianta di glicine più antica di Milano…
Il cuore di Francesco Messina
Un’altra tappa del Tour è l’Atelier del grande scultore Francesco Messina, a cui venne donata come lascito dal Comune di Milano la chiesa sconsacrata di Via San Sisto 4. La location oltre ad avere un forte impatto visivo, conserva una parte della sua opera e attualmente una mostra dell’artista Amalia Del Ponte.
In occasione di Open house è stato possibile accedere anche alle stanze dei piani superiori dove l’artista passava la maggior parte del suo tempo e nel suo studio/atelier posto all’ultimo piano che prendeva luce da un ampio lucernario posto sul soffitto. Uno splendido tripudio di corpi perfetti che danzano con superba eleganza.
Archiproducts
Questa tappa, che mi era stata negata durante il Salone del Mobile, mi riporta con forza ai giorni nostri. Smetto di sognare ballerine e fiori di glicine per essere catapultata nel design più attuale e vivere una stimolante Design Experience.
Lo showroom di Archiproducts in Via Tortona 31 si presta a molte funzioni, la location è perfetta per eventi, workshop, presentazioni, showcooking e quant’altro si voglia organizzare in un luogo veramente cool. Le sale espongono prodotti di design selezionati dal raffinato gusto del team Archiproducts e alcuni elementi sono stati progettati unicamente per entrare a far parte dell’allestimento della location, come la porta LINVISIBILE.
Si respira un clima di modernità (mai troppo accentuata) sapientemente mixata a forme morbide e colori delicati.
Molteplici le collaborazioni tra cui Flos, Saba, Knauf, Oikos, BTicino, Desalto ecc. Ecco i miei colpi di fulmine: SP01 brand che vede la collaborazione tra i designer italiani di Metrica e il designer australiano Tom Fereday. Info SP01DESIGN.COM .
E TRUE DESIGN
La facciata e il vano scale sono stati rinnovati dai motivi realizzati dalla giovane designer Serena Confalonieri.
L’esposizione comprende anche dei bellissimi fiori in feltro fonoassorbenti
e le superfici tridimensionali di 3D Surface
Un’esplosione di raffinatezza e buon gusto con tanto rosa cipria e sfumature di blu, grigi e verdi. Lo ammetto ci ho lasciato il cuore…
Open House toccherà altre città, Atene, Praga, Tel Aviv…un bel modo per guardare le nostre caotiche città da un altro punto di vista.